L’Italia nel bicchiere

Siamo certi che chi ha l’abitudine di leggerci sappia, ormai, che l’obbiettivo di Napoli Wine Tours è di trasmettere e diffondere la cultura, la conoscenza ed il piacere di bere il vino. A tal fine abbiamo deciso di ampliare il nostro format, introducendo nella nostra proposta di “esperienze enologiche” un nuovo tour virtuale : l’Italia nel bicchiere. L’italia e le sue regioni offrono una moltitudine di storie, racconti, vitigni autoctoni e vini con le loro IGP, DOP, DOC e DOCG.

Oggi abbiamo scelto una regione per darvi un accenno di quello che sarà il tour “l’Italia nel bicchiere” cioè una presentazione della regione con i cenni storici legati all’enologia e viticoltura, una introduzione ai vitigni autoctoni e non vinificati sul territorio, la degustazione di vini selezionati dai nostri sommelier che meglio rappresentano l’identità regionale.

Il Lazio

Il territorio laziale ha una superficie composita, costituita da un mosaico di aree che, pur mantenendo viva la loro identità, hanno in comune la vocazione per la viticoltura di qualità. Il territorio è prevalentemente collinare, con un gran numero di laghi di origine vulcanica ed uno sviluppo costiero di 300 chilometri. Tale mix dà luogo a molte tipologie di vino. Nel Lazio, la diffusione della vite risale almeno agli Etruschi, che si sa per certo la coltivarono nel viterbese. Durante l’Impero Romano si assiste ad un forte incremento degli impianti e ad un vero e proprio boom del consumo di vino. Il territorio dei Castelli Romani con i suoi colli di origine vulcanica diventa un luogo ideale per la coltivazione della vite; il vino prodotto, tuttavia, era il frutto di una rudimentale coltivazione e vinificazione con risultati prevalentemente di scarsa qualità. I Romani non bevevano vino “puro” detto merum bensì quasi sempre mescolato con acqua, spezie o miele (vino detto corretto o “condito”), reputando un’intemperanza bere vino “assoluto”, poiché era destinato soltanto per le libagioni agli Dei. Inoltre era severamente proibito alle donne berne, lo stesso divieto vigeva per i giovani fino ai 21 anni. Bisognerà attendere l’Alto Medioevo perché il Lazio elabori una vitivinicoltura di pregio: nello Stato Pontificio vennero emanati diversi Trattati sull’argomento e venne dedicata particolare attenzione al vino, sia come elemento liturgico, sia come parte essenziale della mensa ma anche per il suo valore commerciale.
Alla fine dell’800 i vini più noti del Lazio, Castelli Romani, Frascati, Marino ed Est! Est!! Est!!!, erano tutti ottenuti da vitigni autoctoni come la Malvasia, il Trebbiano, il Bellone (detto anche Cacchione). l più rinomato vino del Lazio è il Frascati. Guardando più nel dettaglio le coltivazioni si scopre che le zone collinari della regione danno origine a vini importanti come: il rosso Cesanese del Piglio DOCG e i bianchi Cannellino di Frascati DOCG e Frascati Superiore DOCG.

I vitigni a bacca bianca più diffusi sono: Malvasia bianca di Candia, la Malvasia del Lazio (detta anche Malvasia nostrana o Puntinata), il Trebbiano Giallo, Grechetto. Sul versante delle uve rosse il vitigno autoctono più importante è ritenuto il Cesanese, alla base di vini di assoluta eccellenza come il Cesanese del Piglio DOCG, il Cesanese di Olevano Romano DOC, il Cesanese d’Affile DOC e il Castelli Romani DOC.

Non possiamo svelarvi tutti i segreti di questa regione, il resto ve lo racconteremo noi…

 

Anthium, Bellone, IGT, 2019, Casale del Giglio, 14°

Colore: giallo paglierino

Naso: fruttato di pesca e litchi, sentori erbacei di fieno, minerale.

Gusto: fresco di ottima e gradevole acidità, sentori minerali arrivano intensi nel retronasale, sufficientemente sapido.

Senza Vandalismi, Cesanese del Piglio, Abbia Nòva, 2017, , 13,5°

Colore: rosso rubino

Naso: ciliegia, prugna, la nota terziaria è ben presente con la vaniglia, dei chiodi di garofano, cioccolato.

Gusto: gli aromi percepiti all’esame olfattivo sono confermati nella ciliegia, vaniglia e cioccolato. Il tannino è ben bilanciato con la freschezza. Di buona persistenza.

 

In team di sommelier di Napoli Wine Tours non aspetta altro cha farvi scoprire l’Italia tutta. Per info scriveteci qui