Fino a qualche anno fa sarebbe stato difficile trattare l’argomento, ma oggi si può affermare che la produzione di spumanti in Campania è in fase di crescita qualitativa e quantitativa. È sufficiente contare il numero di cantine che producono bollicine per costatarne la diffusione. Certo per ora resta difficile parlare di una vera e propria tradizione, ma il lavoro dei produttori che hanno investito i loro sforzi nella spumantizzazione di vitigni autoctoni, sta regalando ottimi risultati sia con metodo classico che Martinotti.

In Campania, come per ogni grande terroir, ogni area si caratterizza per i suoi vigneti indigeni, che affondano le radici in epoche lontane. La produzione di spumante è legata strettamente al concetto di terroir, poiché le caratteristiche di un vitigno sono il risultato dell’interazione con l’ambiente, il suolo, il clima, e l’uomo. Questo il nostro assist per parlarvi di spumanti di Asprinio, Falanghina, Biancolella, Greco e Fiano, ma anche da uva nera come Aglianico, Piedirosso, Scianscinoso e Barbera del Sannio. Ne sceglieremo solo alcuni più rappresentativi, ma vi consigliamo di assaggiali tutti.

Il Greco di Tufo Spumante: unico spumante DOCG regionale a voler usare la vecchia classificazione. Questo vitigno porta nel suo nome le sue chiare origini; era chiamato Aminea Gemina e Aristotele riteneva che il vitigno delle aminee arrivasse dalla Tessaglia, terra di origine degli Aminei popolo che colonizzò la costa napoletana ed impiantò questo pregiato vitigno sulle pendici del Vesuvio e successivamente in altre zone come la provincia di Avellino (Tufo) e Benevento. I terreni argillosi e sabbiosi, le forti escursioni termiche nel periodo estivo, i vigneti collinari con una buona esposizione, una piovosità media rendono le uve particolarmente adatte alla spumantizzazione grazie ad una spiccata acidità. Dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli o dorati a seconda della tipologia e dal sapore sapido fine ed armonico.

Aversa Asprinio Spumante DOP: Prodotto nella provincia di Caserta, a nord di Napoli su una pianura geologicamente omogenea posta a nord dei campi flegrei, su terreni che presentano depositi vulcanici, questo spumante è ottenuto dalla vinificazione in purezza del vitigno Asprinio. Questo vitigno a bacca bianca presenta un elevato livello di acidità. Il vitigno deriverebbe dalla “tribù” del pinot e sarebbe stato introdotto nel napoletano durante la dominazione francese (secondo Giampaglia). Caratteristica la forma di allevamento di questo vitigno: l’alberata aversana ( le viti solo allevate in verticale e sembra si arrampichino verso il cielo. I viticoltori devono usare altissime scale per vendemmiare). Dal colore giallo paglierino e dal sapore fragrante e fresco.

Irpinia Spumante DOP: Fiano, Falanghina, Greco nella versione DOP questi sono i vitigni utilizzati, ma in nelle versioni igt si possono trovare ottimi spumanti da uva nera come l’aglianico. Bisogna premettere che lo “spumante campano” deve le sua origini alla scuola enologica di Avellino (le cui origini risalgono al 1879 Regia scuola di Viticoltura e enologia) dove la sperimentazione con uve fiano portò alla prima produzione. La caratteristica del territorio Irpino è sicuramente il clima, unico in Campania con temperature rigide invernali e grandi escursioni termiche estive. Ogni tipologia ha le sue caratteristiche individuali ben distinte.

Campi Flegrei Falanghina Spumante DOP, Spumante a base di Falanghina dei campi flegrei (zona immediatamente a nord di Napoli: Pozzuoli, Procida, Bacoli etc.). I terreni su cui è coltivata l’uva falanghina destinata alla spumantizzazione fa parte del complesso vulcanico dei campi flegrei quindi è ricco di ceneri, lapilli, pomici, tufi e microelementi che caratterizzano in modo unico e riconoscibile i vini di questa zona. Il clima è ventilato e molto luminoso (vicinanza del mare). Dal colore giallo paglierino intenso o carico e dal sapore asciutto e fresco dove le note minerali si aprono al naso.

Lacryma Christi del Vesuvio Spumante DOP è prodotto con uve bianche di Caprettone, Verdeca, Falanghina e Greco coltivate sulle pendici del Vesuvio (terreni di natura vulcanica ricchi di potassio). La viticoltura del Vesuvio ha origini millenarie come lo testimoniano gli affreschi pompeiani e le tante citazioni storiche. Il terreno fertile, l’esposizione, il clima ventilato, l’altitudine e le escursioni termiche rendono uniche le caratteristiche di questi spumanti.

Sannio Spumante DOP questa denominazione è certamente quella che offre il maggior numero di tipologie di spumanti, prodotti sia con uvaggi bianchi che rossi: Aglianico, Barbera, Piedirosso, Sciascinoso per i rossi, Coda di Volpe, Fiano, Greco, Moscato. Capiamo subito che è difficile dare indicazioni generiche su un territorio e una produzione così varia. Esposizioni, altitudine, territorio, vitigno, scelta del metodo Martinotti o Classico tutto concorre a dare identità a questi spumanti che si distinguono per finezza.

Se siete arrivati a leggerci fino alla fine vi ricordiamo che non li abbiamo citati tutti…era impossibile! Ma vi ricordiamo che i sommelier di Napoli Wine Tours sono pronti ad accompagnarvi in un viaggio immersivo nelle bollicine Campane. Per info non esitate a contattarci