Il rosato è sinonimo di Estate, di sole splendente, di aperitivi in riva al mare e di seau à glace!

Sicuramente un’immagine che calza a pennello a questa tipologia di vino, ma proviamo a sdoganarlo da questa idea comune.

Perché bere vino rosato solo in estate? I rosati non sono tutti uguali, non sono tutti di “facile beva”, non hanno tutti una bassa gradazione alcolica, non sono tutti adatti a piatti leggeri a base di insalate e cruditées. Questo vino è troppo spesso messo in secondo piano, snobbato,  considerato un vino “per donne” (attribuzione dal velato significato dispregiativo, poiché c’è ancora qualcuno che crede che le donne non sappiano bere bene…); il rosato è ben altro! Le uve usate, la tecnica di produzione, il territorio contribuiscono alla produzione di vini inattesi e sorprendenti in grado di mettere in discussione qualsiasi preconcetto.

Non abbiamo l’intenzione di trattare sulla vinificazione in rosa, ma un veloce reminder è d’obbligo. Prima di tutto il vino rosato non si produce per assemblaggio (tranne nel caso dei vini spumanti rosati) questa pratica è vietata in quasi tutta Europa. Premessa fatta, ecco le varie modalità che permettono di ottenere un vino rosato:

Pressatura diretta: si vinifica ‘in bianco’, separando subito le parti solide dal mosto prima dell’inizio della fermentazione. In questo caso la cessione di colore è minima. È il metodo che dà origine ai rosé di colore più tenue, detti anche vins gris.

Macerazione breve: si vinifica ‘in rosso’ lasciando le bucce a contatto con il mosto per qualche ora (tempo che può variare dalle 3-24 ore; una volta raggiunto il risultato voluto, si procede a separarle dal mosto – che viene poi fatto fermentare possibilmente a bassa temperatura per preservare il più possibile gli aromi.

Saigné o salasso: essenzialmente, è lo stesso processo del punto precedente, con la differenza che soltanto una parte del mosto viene rimossa per creare un rosato (che in un certo senso è un prodotto secondario), mentre il resto rimane a macerare e verrà utilizzato per produrre un vino rosso, che risulterà più ‘concentrato”.

Alla luce di quanto appena detto è chiaro che i rosati hanno una varietà infinita di caratteristiche, quindi abbandoniamo il cliché convenzionale e andiamo alla scoperta di due vini che potremmo bere tutto l’anno: con il giusto abbinamento e alla giusta temperatura il “rosé” potrebbe essere sulle nostre tavole anche durante le festività Natalizie.

Vedere la “vie en rose” può solo farci bene in questo periodo….

 

Irpinia Rosato, DOP, Biologico, Adelina Molettieri, 2019

Questo vino ottenuto da uve aglianico al 100%, subisce una macerazione di 6 ore. Il colore rosa cerasuolo intenso e la gradazione di 13,5 suggeriscono subito una buona struttura e carattere. Infatti al naso è intenso con aromi di frutti rossi (lampone, ribes rosso) e note florali di rosa; ciò che stupisce è sicuramente il sorso: fresco, la componente alcolica è ben equilibrata (nonostante la gradazione), l’astringenza (dovuta alla componente polifenolica dell’aglianico) è piacevole, ed ha un finale persistente. Questo rosato è perfetto in abbinamento con piatti a base di pesce grassi (per esempio salmone o anguilla), è perfetto con il baccalà in umido con olive e capperi, con dei primi piatti, con zuppe e minestre; ma se si vuole osare perché non abbinarlo alla Trippa.

 

IL FRIC, Paestum, IGP Aglianico Rosato Frizzante, Casebianche, 2019

“Il Fric” è un vino ottenuto da uve Aglianico in purezza lavorate con metodo “ancestrale”, ovvero mediante la rifermentazione in bottiglia senza aggiunta di zuccheri e lieviti. Le uve vengono pressate intere senza diraspatura e la seconda fermentazione è avviata con mosto fresco. Molto intrigante l’impiego di questo grande vitigno campano in questa veste fuori dagli schemi, a produrre un vino estremamente fragrante e godibile. Di colore rosa brillante invitante al naso con le sue delicate note di lampone, fragola e di mandarino con delicati sentori di rosa e gelsomino. Si abbina perfettamente a pizze, focacce, antipasti di terra, salumi e formaggi semi stagionati, piatti di pesce. Ha una gradazione 12 %.

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