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Il Cabernet Sauvignon è un vitigno camaleontico capace di adattarsi a numerosi terroir, probabilmente deve il suo nome proprio all’etimologia “sauvage” (selvaggio in francese); In tutto il mondo, produce vini robusti, strutturati e tannici adatti all’invecchiamento. È certamente un vitigno di origine bordolese, dal Médoc per essere precisi. In origine chiamato “petite vidure”, il suo nome attuale appare negli scritti locali per la prima volta nel XVIII secolo. Solo agli inizi degli anni 1990 (grazie ai test del DNA) la sua origine è stata chiarita: il Cabernet Sauvignon è ufficialmente il risultato di un incrocio naturale tra Cabernet Franc e Sauvignon Blanc. L’incrocio avrebbe avuto luogo nel XVII secolo, il che contraddice le teorie secondo le quali il vitigno sarebbe stato conosciuto dai romani. La paternità è interessante per almeno due motivi:

  • L’aroma croccante del pepe verde, per esempio, è emblematico della “famiglia cabernet” e del cabernet franc in particolare. Allo stesso modo, gli aromi vegetali e persino erbacei caratteristici del sauvignon blanc si trovano in forma di tracce negli aromi primari del cabernet sauvignon.
  • Ma soprattutto, è interessante notare che la mutazione all’origine di questa varietà ha avuto luogo nel Médoc. Avrebbe potuto avvenire in un qualsiasi vigneto dove si coltivavano Cabernet Franc e Sauvignon Blanc (la Valle della Loira, per esempio), ma è avvenuta proprio lì! Nel luogo in cui il Cabernet Sauvignon rivela il meglio delle sue capacità, il MEDOC!. Così il suo terroir d’origine è anche il suo terroir d’elezione, e c’è qualcosa di profondamente affascinante in questo.

Tuttavia, questo vitigno rivela diverse sfumature aromatiche a seconda del terroir, del clima e dei vignaioli che lo lavorano, poiché è una vera e propria uva camaleontica. Ne deriva un vino sempre strutturato, tannico e destinato all’invecchiamento.

Gli aromi primari sono gli aromi che caratterizzano il vitigno: sono indipendenti dal terroir e dal clima. Per il Cabernet Sauvignon, si tratta di aromi di ciliegia, ribes rosso, cannella, pepe e talvolta di note mentolate.

Gli aromi secondari sono più il riflesso del terroir. Per quanto riguarda gli aromi terziari, sono caratteristici del metodo di vinificazione, e quindi del lavoro dell’enologo. È qui che il nostro vitigno dominante assume tutte le sfumature! Ha note affumicate nella regione di Bordeaux, rilascia note di tabacco in California, di cioccolato in Australia o di spezie in Cile.

Vediamo i due Cabernet Sauvignon italiani che abbiamo assaggiato che sorpresa ci riveleranno. Il primo è prodotto nel sud della Toscana, in Maremma (una regione con influenze marine e montane). Il secondo è un Cabernet Sauvignon della regione di Alghero in Sardegna.

Ceccante ,Cabernet Sauvignon 2017, Maremma Toscana Doc, Grillesino, 14,5°.

100% Cabernet Sauvignon, i cloni sono stati selezionati in collaborazione con l’Institut d’oenologie de Bordeaux. La produzione è limitata unicamente alle migliori annate Il vino affina in barrique per 16 mesi e seguono altri 10 mesi di affinamento in bottiglia. Questa versione è molto rispondente a quelle che sono le caratteristiche del vitigno, la qual cosa conferma la similarità del terroir toscano/bordolese…secondo la sottoscritta.  La bevuta è gradevole e interessante nell’evoluzione nel bicchiere.

Colore: Rubino intenso

Naso : frutti rossi (ciliegia), erbaceo (peperone e foglia di pomodoro), anice, tabacco.

Gusto : vino secco, caldo, ma molto equilibrato per i suoi 14,5°, questo grazie all’azione del tannino che entra subito in gioco e aiuta a smorzare la sezione alcolica. Gli aromi hanno una persistenza lunga e piacevole soprattutto sulle note erbacee ed in una nota aggiuntiva di liquirizia

Marchese Villamarina, Cabernet Sauvignon Riserva 2015, Alghero Doc, Sella e Mosca 13,5°.

100% Cabernet Sauvignon le vigne di questo vino sono allevate su terreni forti di argille ferrose, coniugate da un antico caos geologico a sabbie di natura eolica. Un terroir che influenza e plasma la varietà in chiave mediterranea rendendo il vino fine e seducente. Il vino affina in barrique per 12 mesi, rendendo il tannino molto morbido e setoso. La componente di freschezza è ben equilibrata, la nota stupefacente che lo rende completamente diverso è l’aroma di menta, in particolare si potrebbe dire perfino lo sciroppo di menta.

Colore: Rubino

Naso :  (frutti rossi (marmellata di amarene), tabacco e spezie, note balsamiche.

Gusto : secco, sufficientemente caldo, e di grandissima morbidezza. Il tannino è levigato e setoso, è un vino elegante ed equilibrato. Gli aromi non di grande intensità.

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